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Opinione scritta da: Redazione 18:24:00 07-12-2010
Il canale americano Fox ha partorito negli ultimi anni grandissi successi televisivi, sfornando capolavori che hanno avuto picchi d’ascolto e sono divenuti in breve tempo dei fenomeni cult, che le nuove generazioni sopratutto amano alla follìa: su internet si diffondono i fansite e i forum per amanti di queste serie. Una di quelle che sta avendo un successo incredibile in america e che sta diventando una mania in Europa e anche in Italia è Glee.
Glee, si basa su una delle tante istituzioni dei licei americani il Glee Club, ovvero i gruppi di Canto Corale. La trama del telefilm è semplice, ma in questa semplicità trova una forza travolgente che coinvolgente e lascia coloro che iniziano a vederlo totalmente ipnotizzati: un professore di spagnolo, Will Shuester, insegnante del Liceo Mc Kinney, prende in gestione il Glee Club oramai decaduto. Fa delle selezioni incontrando le prime difficoltà: fare parte del Glee Club è storicamente sinonimo di essere sfigati. Tuttavia alcuni si uniscono: gli emarginati del liceo, coloro che sono già sfigati e che sperano di trovare qualcuno che possa essere “simile” come loro. C’è il ragazzo gay, la ragazzi di colore “ghetto-style”, il ragazzo disabile e la ragazza asiatica con problemi di espressione, nonché la ragazza egocentrica e piena di talento, che vuole diventare una star. L’evoluzione del telefilm è imprevedibile e porta ad unirsi anche coloro che sono nei gradini alti della scala sociale del liceo: le cheerleader e i giocatori di football. Eppure la vita del Glee Club non è facile: la coach delle Cheerleader, la malefica Sue Sylvester non è d’accordo sulla sopravvivenza del club e tenterà di mettere il bastone tra le ruote dei ragazzi del Glee Club. Ciò che rende caratteristico il telefilm è la personalità incredibile dei personaggi, che sebbene inquadrati in un cliché, riescono a riscattarsi divenendo comunque una forte critica anche ai ruoli fissi che la società impone: un drama comedy, in certi sensi. Ma come parlare di Glee senza parlare di musica? In ogni puntata, la storia si intreccia con le cover di pezzi di ieri e di oggi ( da Umbrella di Rihanna per dire, a Singing in the Rain ), mashups e coreografie stupende che entrano nella testa e sono spesso così belle da essere preferite alle originali.
Più del perché non guardare Glee, dovremmo capire perché non guardarlo! Tuttavia è facile dire cosa rende questo telefilm meraviglioso: la presenza di colpi di scena continui, di musica stupenda e canzoni fantastiche, momenti con una comicità incredibile da far morire letteralmente dal ridere a momenti profondi, che sebbene a volte possano parere scontati, hanno una forza proprio perché toccano nervi scoperti di una generazione che stenta a trovare la sua propria identità. Glee parla dell’essere speciali, sebbene sfigati, del poter trovare qualcosa di speciale dentro di sé, indipendentemente dal loro posto sulla scala sociale. Una visione leggera e allo stesso tempo stimolante, che può tanto divertire quanto emozionare e far riflettere su tematiche quanto mai attuali per i giovani ragazzi.
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