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Opinione scritta da: Redazione 17:05:33 31-01-2011
Il nostro Paese già da qualche anno sta attraversando un periodo di crisi economica. Dapprima si era data la colpa all’euro e poi alla crisi economica che, scoppiata in America, ha investito anche i Paesi europei, compreso il nostro. Ciò ci ha spinto a stringere la cinghia e ad evitare gli acquisti superflui ed inutili. Abbiamo così cambiato le nostre abitudini e il modo di fare acquisti. Nel contempo hanno preso più piede i negozi e le bancarelle che vendono prodotti a basso costo e di dubbia provenienza. Mi riferisco ai negozi della comunità cinese che oramai sono presenti in molte città ed anche nei piccoli comuni d’Italia. Qui si possono trovare oggetti e prodotti di ogni tipo, tra i quali elettrodomestici, giocattoli, abbigliamento e scarpe, prodotti per l’igiene e persino medicinali e prodotti farmaceutici.
Per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento è possibile affermare con certezza che oramai nel nostro Paese ogni anno giungono migliaia di tonnellate di prodotti che vengono venduti sia nelle bancarelle dei mercati, sia nei negozi dei cinesi e la maggior parte di questi sono contraffatti, ovvero sono imitazione di quelli firmati dai grandi stilisti. Ma non solo, perché a prescindere dall’abbigliamento contraffatto i cinesi sono soliti vendere vestiti e capi di abbigliamento a prezzi stracciati ma niente affatto sicuri. Infatti qualche mese fa si è parlato del sequestro di un ingente quantitativo di abbigliamento in cui erano presenti sostanze nocive per la salute dell’uomo come il cromo esavalente, il formaldeide e i coloranti cancerogeni. Tra di esse vi erano infatti sostanze chimiche pericolose per la pelle che possono dare reazioni allergiche e provocare intossicazione. Queste sono le cosiddette ammine aromatiche che vengono liberate dai coloranti azoici. Questo tipo di coloranti a basso costo, che consentono ovviamente di vendere la merce a prezzi bassi, si trovano soprattutto nei capi di abbigliamento di colore nero e realizzati con il cotone, con la lana ed anche col cuoio. Quindi anche borse e scarpe.
Personalmente mi capita di sbirciare di tanto in tanto tra le loro bancarelle, soprattutto nel periodo estivo quando si possono acquistare con pochi euro magliette, pantaloni, vestiti e quant’altro. Ho avuto modo così di acquistare una maglietta in tessuto acrilico e devo confessarvi che non sono riuscita a indossarla più di una volta perché mi dava prurito alla pelle. Quella è stata la prima ed ultima volta che ho acquistato dai cinesi, anche se devo ammettere che alcuni loro capi sono davvero carini e non hanno nulla da invidiare a tanti altri che acquistiamo nei negozi della nostra città. Però c’è da fare una considerazione. Quante volte ci sarà capitato di acquistare un vestito nei negozi italiani e guardando le etichette abbiamo scoperto che questi erano prodotti in Cina? Infatti oramai sono molte le aziende italiane che si rivolgono alla Cina per confezionare i loro abiti, e soprattutto le aziende di prestigio. Per cui siamo sicuri che gli abiti di “marca” che compriamo nei negozi italiani non utilizzano gli stessi coloranti e sostanze chimiche pericolose?
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