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Opinione scritta da: Redazione 9:37:37 04-02-2011
Titolare del Ministero dellIstruzione, più precisamente Ministero dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca, è Mariastella Gelmini.
Figlia di un esponente lombardo della Democrazia Cristiana, la Gelmini è nata a Leno, provincia di Brescia, nel 1973. E laureata in giurisprudenza ed è un avvocato specializzato in diritto amministrativo.
Entrata giovanissima in Forza Italia, scala rapidamente i gradini della carriera politica: è prima consigliere del comune di Desenzano, poi due volte assessore della provincia di Brescia (prima al Territorio e poi allAgricoltura) e nel 2005 consigliere regionale lombardo.
Contemporaneamente aumenta anche il peso politico nel partito in cui milita, e la Gelmini diventa coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia.
A soli 31 anni entra per la prima volta alla Camera dei Deputati, eletta nelle fila di F.I. per la XV legislatura, e due anni dopo, riconfermata a Montecitorio con il Popolo della Libertà, viene nominata dal Presidente Silvio Berlusconi ministro dellIstruzione del suo quarto governo.
Tutta la carriera di Mariastella Gelmini è costellata di polemiche e critiche, a cominciare dalla sua formazione scolastica, universitaria e post-universitaria: studentessa non brillantissima (v. interviste al suo professore di latino al liceo su La Stampa del 19/3/2009 e al suo relatore della tesi di laurea sul Corriere della Sera del 26/11/2010) il futuro ministro nel 2001 da Brescia va ad affrontare la prova di abilitazione allalbo degli avvocati a Reggio Calabria, notoriamente un esamificio (lanno prima 87% di candidati idonei e uninchiesta per brogli). Un comportamento quantomeno incoerente per chi predicherà meritocrazia e riqualificazione dellinsegnamento nel meridione.
Ma le polemiche più grosse si sono avute per la serie di provvedimenti scolastici messi in atto dalla Gelmini nei suoi due anni da Ministro dellIstruzione. Gli ampi cambiamenti nel mondo della Scuola e dellUniversità messi in atto con le leggi 133/2008 e 169/2008 e il disegno di legge 1905 sono compresi sotto lespressione Riforma Gelmini.
La principale novità per quanto riguarda la scuola primaria è la reintroduzione del maestro unico -in sostituzione del modulo con tre insegnanti ogni due classi- e la conseguente mancata messa in ruolo di decine di migliaia di docenti. Feroci sono state le critiche a questa riforma (non concertata con i sindacati) da parte degli addetti ai lavori, che lhanno contestata sia dal punto di vista didattico, sia soprattutto perché la riforma appare semplicemente come un taglio selvaggio (e una mancata stabilizzazione) di posti di lavoro in un settore fondamentale fatto per riequilibrare i conti dello Stato.
Per le Università la riforma prevede una riorganizzazione dellintera struttura: esse potranno diventare fondazioni di diritto privato, il sistema di reclutamento del personale cambia, il numero di facoltà cala drasticamente così come quello della rappresentanza studentesca negli organi di gestione. Anche in questo caso le critiche si sono basate sulla percezione di un attacco allistruzione pubblica, con la volontà non di riformare ma semplicemente di risparmiare. I precari dellUniversità non vedono prospettive, e la lotta ai baronati non è apparsa efficace.
Nonostante le lotte la riforma Gelmini è diventata definitivamente legge il 23 dicembre 2010: nei prossimi anni se ne verificheranno meriti e demeriti.
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